Drenaggio linfatico manuale

Drenaggio linfatico manuale2018-08-13T12:27:37+00:00

Nel corso degli ultimi 30 anni abbiamo realizzato numerose indagini anatomiche (a partire da cadaveri umani e su soggetti viventi) alfine di esaminare i differenti tragitti dei vasi linfatici (300 cadaveri per l’arto superiore AL1.32 per la testa ed il collo OL1.6 per l’arto inferiore réf.).
Noi abbiamo messo a punto il D.L.M. in seguito alla sperimentazione sull’animale vivente e l’uomo sano(AL1.2, AL1.3, AL1.5, AL1.7, AL1.10 AL1.14, OL1.3, OL1.4, AL2.23).

Noi possiamo riassumere la nostra tecnica di DLM nel modo seguente:

Il drenaggio dei linfonodi

Consiste nel favorire lo svuotamento ganglionare. Le bacinelle ganglionari si vuotano per semplice pressione. Non si tratta che di una stimolazione poiché i gangli non possono contrarsi, solo i vasi linfatici si contraggono.

Non c’è frazione muscolare liscia all’interno dei gangli.

Non si può propriamente parlare di una manovra di richiamo del drenaggio dei gangli, poiché non abbiamo registrato alcun effetto di incitazione all’evacuazione nel fare queste manovre. Si tratta semplicemente di fare spazio per permettere alla linfa riportata attraverso i vasi di evacuazione di scaricare il loro contenuto.

Il drenaggio di richiamo

Consiste nell’aumentare la frequenza di contrazione dei vasi linfatici che “drenano” la regione. Questo processo è stato controllato dalla linfoscintigrafia (OL1.1, OL1. 3, OL1.4).

Questa tecnica applicata associa due effetti: non solo un aumento della frequenza contrattile dei vasi linfatici, ma noi abbiamo altresì misurata l’evacuazione accelerata degli elementi dell’edema .
Questa è la ragione per la quale viene chiamata tecnica di richiamo (Inciting technic).

Il drenaggio de riassorbimento

Consiste nel favorire la presa in carico dell’edema attraverso i vasi linfatici e venosi.
Il D.L.M. favorisce moltissimo la ripresa delle macromolecole (OL1.3) così come il sistema venoso riprende la frazione liquida dell’edema. Questa tecnica ha motivo solo se applicata sull’edema stesso.

La tecnica d’applicazione del D.L.M. sarà naturalmente adattata alla patologia trattata.
Le vie vicarianti ( o di derivazione) non sono utilizzabili che sui pazienti che abbiano subito una adenectomia (AL1.32).
Negli altri casi bisognerà rispettare la naturale rete anatomica tenendo conto peraltro di certe varianti che non sono sempre descritte e che noi abbiamo isolato nel corso delle numerose dissezioni dei cadaveri (via di Caplan)

Lea durata dell’applicazione del D.L.M. nel corso di un trattamento può essere estremamente variata.
Sarà, per esempio, per lo stesso sintomo clinico ( gamba grossa) da un quarto d’ora a 20 minuti nel caso di un trauma, di ½ ora nel caso di edema congenito e di tre quarti d’ora se i paziente ha subito un intervento di tipo oncologico (adenectomia).